[..la chiamavano "fame d'amore", tante o meglio
troppe rinunce per chiunque fosse entrato in quel tunnel,
un tunnel in cui "il prossimo,il remoto, il passato e il futuro" non sarebbero più stati niente.
Amava le sue ossa, aveva incarnato la morte un po' per scomparire, un po' perchè senza l'amore di sua madre non poteva vivere.
Una lotta contro il cibo dittatoriale,
una mosca cieca in cui si continua a girare e rigirare.]

sabato 23 ottobre 2010

Bu!
Comunico che non sto aggiornando perchè una mia amica (nella vita "reale") si è intrufolata nel mio blog e si è letta un bel pò di post.
Ooook capisco tuttooo.
Però permettetemi di sentirmi frugata dentro.
Permettimi di sentirmi ostacolata.
Ecco che il mio senso di libertà nello scrivere se ne va a fanculo.
Non posso scrivere trattenendomi.
Non posso non scrivere.
[dovrò pensare ad un soluzione a riguardo -.-' ..
si accettano volentieri consigli, di qualsiasi genere!]

Mi dispiace, mi dispiace. Non sono sparita. C'ho solo un blocco.
Ringrazio contra x i suoi aggiornamenti, mi hai messo una positività addosso paurosa!
Non poteva descrivere meglio l'ambiente universitario! a pensarla così credo k mi farà moolto bene, sopratt almeno mi levo da casa che poi è quello il problema in fin dei conti -.-'


Rifletto.
Penso e mi martirizzo la mente in notti insonni e strascichi di giornate.
A volte mi vengono ank le illuminazioni: momenti positivio, ad esempio.
Peccato che poi mi dimentchi facilmente di come si accende la lampadina -.-'
Forse sto prendendo consapevolezza.
Forse sto scegliendo proprio la cosa sbagliata.
In ambito universitario stavolta.
Mi sono martellata la testa senza rendermi conto che mi sono da sempre imposta quell'unica scelta, quell'unica direzione.
Forse volevo imitarla.
Forse mi piaceva così tanto che volevo essere come lei.
Poi quando sono al gruppo e sento parlare di panico o cose che me sembrano stupide, penso che mi verrebbero due palle ad ascoltare tutte quelle cose.
Infatti mi viene sempre sonno.


[..quando stiamo male ci sembra sempre che il nostro dolore sia più importante di tutti gli altri. Che il nostro sia sempre un pò più forte e che gli altri non dovrebbero neppure lamentarsi di simili sciocchezze.
Solo più tardi impararemo che qualsiasi dolore merita rispetto.
Qualsiasi dolore può fare un male cane.
Per quanto purtroppo nella mia testa ci sia ancora una certa scaletta di importanza -.- ]


Ok, io vorrei lavorare con ragazze che soffrono di dca.
Ma poi dico, davvero ce la farei? Mi viene in mente trovarsi davanti a una pro ana accanita, una di quelle che dopo un anno sei sempre li che le fai i soliti discorsi e lei continua a dirti cose che bambine stupide scrivono e ribadisono su certi blog.
Mi vengo in mente io davanti alla prima nutrizionista rassegnata,povera donna!xD
Ok non sono tutte così. La maggior parte delle persone che soffrono l'euforia dei primi tempi non se la ricordano nemmeno tanto è lontana.
Però ecco, a volte mi chiedo se riuscirei a trovare le parole di fronte a cotanta testardaggine.
Se dopo un pò non mi verrebbe da mollare, come tante persone hanno fatto con me.
Poi però mi viene mente che se non avessi trovato l'ancora alla quale aggrapparmi, sarei ancora persa,
per quanto ancora un pò lo sia, o almeno mi ci senta.

Credo k come sempre io abbia scelto la strada più lunga e più difficile.
Pechè sono perfezionista.
Ma ho lasciato da parte quello k sento, non mi sn ascoltata (ancora non ne sono capace) e me ne sono fregata dei contro.
Me ne sono fregata di tutto.
Ank se quei 10 anni mi sembravano cmq un eternità.
Qualè la risposta giusta??
Forse non esiste.
Forse quest'anno mi aiuterà a riflettere.


[..se mi fossi fidata fin dall'inizio
forse x dimagrire e fare ua dieta sana sarebbe bastato qualche mese x arrivare a
un peso k mi piacesse, invece cm sempre ho scelto la strada più incasinata, e x
NON VOLERMI FIDARE, ci ho messo 5 anni.Passando x il dca.
Senza raggiungere l'obbiettivo
Fidati, fidiamoci.]

martedì 19 ottobre 2010

[..che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all'inferno..]


credo che questa frase esplichi il dca dall'inzio alla fine.
Magari non descrive tutto alla perfezione, ma mi ha fatto pensare, risalire all'inizio.
A quando è cominciato tutto questo, a come sembrava tutto perfetto.
Grazie Dona.




[..e ti viene da vivere, ti viene da piangere,
ti viene da crederci ancora,

provare a
l o t t a r e
e dare il meglio di te..
che qui non è facile, ti senti fragile..]

domenica 10 ottobre 2010

lunedì 4 ottobre 2010

"Donne che mangiavano così come facevano sesso e si lavavano i denti. Donne che vivevano.
Donne normali.
Perchè mangiare è normalità.
(e non hai paura?)
Si certo. Tanta. Mi tremano le gambe e non ce la faccio a salire.
Ma era convinta che quel passo l'avrebbe restituita al mondo cambiata.
In cosa?
In qualcos'altro. Sicuramente in qualcosa di diverso da quello che era adesso.
(cosa sei adesso?)
Qualcosa che non va.
E se non c'era amore, pazienza.
Andava bene lo stesso.
Sì,bisognava salire."

venerdì 1 ottobre 2010

Cazzate.
Cazzate di giorni impiegati in cazzate.
Cavolate lette su riviste cretine.
Cavolate di consigli x come fare "questo e quell'altro."
Cavolate di mattinate perse in commissioni scomode
che devi fare
per forza.
Cavolate di pensieri che definire scomodi è esageratamente
troppo poco.
Cavolate che ti fanno rimanere ferma.

Forse ha ragione lei.
"Non è vero che hai fatto un passo avanti e 3 indietro.
Io direi che hai fatto 3 passi avanti e 1 indietro."

Per me la sostanza non cambia.

"Si fanno solo grandi passi da formica
e a volte li si fa indietro per non iniziare
a costruire qualcosa di troppo bello
in una boccia di pesci rossi."
contra



Consciamente
non voglio inziare a fare qualcosa di buono
per me.
Preferisco rimanere così.
Come se gli effetti collaterali fossero minimi.
Trascurabili.
Come no.

Oggi forse mi vedrò per come realmente sono diventata.
Fisicamente e non.
Oggi.
Di nuovo a danza.
Oggi. E non domani.

giovedì 23 settembre 2010

Mi sono rotta le palle di essere
come la mia testa malata
mi impone da tempo.

Perchè nel frattempo non posso vivere serenamente???
Esatto.
E' solo un pò di serenità k vorrei.

Scrivo.
Scrivo x non tagliarmi.
Perchè una gran voglia di farlo.
io ho
sempre
voglia di tagliarmi.

Sono 2 settimane k ho fatto un patto cn la psichiatra su questo,
ma stasera potrei tranquillamente trasgredire.
Spero k l'essere così severa cn me stessa
in questo caso serva a non farlo, a rispettare i patti.
Perchè io a questo patto ci tengo.

Seguivo la dieta 4giorni.
Forse la restringevo un pò, ma poco, ok.
Poi la sera del 4°giorno, ricominciamo da capo.
E' un'abbuffata che sa di rabbia dentro.
Ero proprio incazzata
apparentemente tranquilla
tanto k nemmeno io me ne sono resa conto.
E' come un vortice, un tornado k lascia solo
distruzione.

1pizza al salame
1fetta e mezza di crostata alla nutella
4cornettini algida.

Non è da me fare gli elenchi.
Non è da me non vomitare niente xk mi sento in colpa x quei precedenti giorni positivi.
Come se li avessi sporcati.
Ma da brava bulimica patologica inaffio il tutto con
ben 25 gocce di lassativo
[da notare k sul foglietto c'è scritto max 7-8]

Apparte i dolori laceranti del giorno dopo, è bastato pesarmi x
tornare tranquilla.

Una parte del mio cervello urla
VAFFANCULO.

Ecco k esattattamente dopo2 giorni
risono qui.
Punto e a capo.

"..quando va bene x2 giorni, ti illudi k andrà smepre bene, che stavolta sarà diverso.
- lo conosco bene questo meccanismo -
- le conosco bene tutte queste balle -
Poi ricadi, perchè è ovvio, non può essere tutta dritta.

Solo che stavolta lo accetto."


Devo farlo.
Per quanto il senso di fallimento sia grande.
Enorme.
Per quanto io abbia voglia di vedere il mio stesso sangue.
Non riesco ad accettare di essere di nuovo andata il supermercato a riempirmi di roba
a spendere tutti quei soldi x sfogare
una valanga suicida.

Non riesco ad accettare il mio mal di stomaco da gastrite
dovuto al vomito,
ai lassativi,
a tutto il male che riesco a farmi.


Vorace dentro.

venerdì 17 settembre 2010

[..dove non si sa se morire per struggimento
o vivere per sentirlo ancora..]



..quando lo specchio mi rimaderà qualcosa del mio corpo che va
contro quello che vorrei vedere
- un corpo che dovrò rincorrere con affanno -
e qualcosa mi dirà che la mia anima
deve traloscare..





Ps: non mi abbandonate.
Mi sento così persa.

giovedì 9 settembre 2010

stazione centrale

Allora
ci troviamo tutti alla stazione centrale.

Io, Enigma e Aisling arriveremo alle 11,
facciamoci trovare piu o meno intorno a qll ora ok???
Magari chi vuole scriva a che ora arriva:)
Un baciO a tutte<3


ps: Super Contra ma vieni con la freccia vero?!?=) <3

sabato 4 settembre 2010

19 settembre Milano

Lasciate scritto ki viene all'incontro, per favore.

19 settembre a Milano.

Srrivete ank l'ora di arrivo ok???
[Fatemi sapere presto k così pubblico tutti gli orari e ki viene.]



Per ora solo questo.
Il resto ve lo risparmio, dato k non è un granchè.
Sto facendo sempre più casino.
Forse è positivo.

lunedì 23 agosto 2010

Non c'è peggio al peggio.
Bella questa conclusione -ottimistica- di oggi.

Sto male.
Anche se "male" non dice molto.
Potrei ank essere incinta x qnt ne so.

Soffoco.

giovedì 12 agosto 2010

[Fighter e Enigma sono in riunione xD ]
ovvero [mangiando una crepes alla nutella] --> da notare!
..stanno lavorando x voi!=)
[..più per noi che per voi xD]
vabbè bando alle ciance (come direbbe Perlanera!) ..dopo due giorni mattarelli a giro mettendo a fuoco progetti ed elaborando pensieri "profondi" [che non fanno mai male]
ecco x voi un pò di ottimismo =)

allora....mmmmmm.......beeeeeeeee.....mmmmmmmm....non lo so.....
Quand'è che ci rivediamo tutti????
[ ma tutti tutti eh! =) ]

..noi avevamo pensato tipo
domenica19 settembre..Milano???
Ci fate sapere chi verrebbeeeeee????

..xk davvero ci mancate proprio tutti tutti,
quindi poi al centro fatemi portare un bel ricordo
..sigh =(
oltre ai tanti che già mi avete regalato <3>


lunedì 9 agosto 2010

Aggiorno. Si, perchè sarà meglio.
Gli aggiornamenti si chiamano
punto e a capo.

Si chiamano binge. Tagli.

[ovvero non ci sono aggiornamenti.
Della serie rimango coerente -.-' ]


Poi.
il colpo di scena.

Visita preliminare.
Clinica per disturbi della condotta alimentare.
Destinazione Parma.

Molto carino, molto pulito, molto tutto.
Molte ossessioni, molti pensieri.
Molte cose "immorali", le uniche che continuo a conservare nel mio lento processo di
auto- a n n i e n t a m e n t o.

sabato 17 luglio 2010

Grazie.
Grazie a tutte voi k me lo avete assegnato.

Contra.
Perlanera.
Priccina.
Dona.
IlFioreDelMale.


io premio inanzi tutto loro 5, anche se è impossibile fare una classifica.
Vi metto in ordine non certo di importanza.
Oltre a loro aggiungo

Alice and my world.
Enigma
Veggie.
Leda.
Love To be Bones.
Aisling.
Mynameis.
Empty.
Sarah.
FrammentoDiCristallo.


Dicevo
Ben 5 persone hanno pensato di attribuirmi questo premio:
riconoscimento conferito ai bloggers che
"hanno dimostrato impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali".

mentre io riesco a sentirmi solo e semplicemente in colpa.
perchè prima questo blog, pur nel dolore, era vivo.
Adesso, non è morto, ma il vuoto si è impadronito di tutto.
Anche della mia possibilità di comunicare con voi.
Non ho più scritto perchè passo le giornate a mangiare, vomitare e pesarmi; con breve pause in cui lavoro-cerco di fare le cose che devo fare-dormo.
Poi tutto ricomincia.
Ormai da settimane.
Mi sembra di non vivere.
Anzi non sto vivendo, mi sto solo trascinando.
Per la seconda volta nella mia vita si parla di ricovero.

Ho paura.
Paura di sprecare il mio tempo, non di andare là.
E' tutto offuscato e non riesco a pensare nemmeno a una cosa che mi piacerebbe fare.
Non riesco a fare niente.
Non ho voglia di niente.
In questa casa mi manca l'aria.
Tutto nella mia vita mi fa mancare l'aria.
Soffoco
l e n t a m e n t e.

Ma vi leggo.
Questo si, lo faccio sempre.
Solo che non riesco a scrivervi, perchè ogni parola perde di significato.


"[...] cominci a dimenticare che cosa significa vivere. Dimentichi le cose. Dimentichi che una volta ti sentivi bene. Dimentichi che cosa significa sentirsi bene, perchè ti senti sempre di merda, e non riesci a ricordare com'era prima.."

giovedì 24 giugno 2010

" infatti ora sei grassa"

no ma io dico
CAZZO

lo sai sn bulimica
Cazzo lo sai k ho un problema

cazzo lo so k lo fai x me

ma pensi di aiutarmi??

no dico
perchè nel caso
allora SEI UN GENIO
visto k
nessuno
finora ci è riuscito !

..cmq non vorrei smontarti ma
non sei un genio
dato k l'unica cs che ho desiderato
è stata tagliarmi in primis
e secondariamente mettermi in mano
il barattolo di nutella


complimenti.. genio!


[..porca troia possibile k il pretesto x rovinarmi me lo danno sempre loro?!? ..]

venerdì 11 giugno 2010

miele

Io ve lo giuro
ve lo giuro che quegli occhioni dolci
quel musino vispo
quel corpicino piccolo piccolo k si infila nei buchi
alla scoperta del mondo

io ve lo giuro
che quando la guardo
dormire sopra di me, in tutte le posizioni del mondo
quando entro in casa e la trovo con quella coda
che scodinzola impazzita

io ve lo giuro..
mi viene da piangere


[..вєиνєиυтα ριccσℓσ αngєℓσ cσи ℓα cσ∂α<3>






sabato 29 maggio 2010

leggete fino in fondo please!

Per favore, vi chiedo la pazienza di leggere fino in fondo.
Le mie parole ma anche quelle di qualcun altro.
Leggete, tesori miei, e pensate.


"[...] Cominci a dimenticare che cosa significa vivere. Dimentichi le cose. Dimentichi che una volta ti sentivi bene. Dimentichi che cosa significa sentirsi bene, perchè ti senti sempre di merda, e non riesci a ricordare com'era prima. La gente da' per scontata la sensazione di pienezza. Da' per scontata la sensazione di stabilità, le mani che non tremano, la testa che non fa male, la gola non irritata dalla bile e dalle escoriazioni provocate dalle unghie delle dita cacciate in gola in fretta per vomitare, lo stomaco che non si sta dissolvendo sotto l'effetto corrosivo di un miscuglio di pillole e di caffeina. La gente non si sveglia la notte per i crampi ai muscoli dei polpacci e delle cosce che cominciano a consumare se stessi. E non è detto che di notte si svegli in preda a un pianto inspiegabile. Cominci a fare affidamento sulla sensazione di fame, rauca ribellione del tuo corpo alle piccole torture che gli infliggi con le tue stesse mani. Quando, alla fine, comincerai a sentirti meglio, la salute ti sembrerà sbagliata, ti darà il capogiro, ti disorienterà, ti ammalerai di nuovo, perché la malattia ti è familiare [...]

[Sprecata]


"Esco dal mio lungo silenzio, dall'insopprimibile desiderio di raccontarvi questa storia, dall'intensa paura di essere giudicata, o forse semplicemente non compresa per quello che voglio effettivamente comunicare.
Credo che questa sia la storia, la drammatica storia, di chi ha bisogno di uno specchio per vivere, di chi ha bisogno di distruggere il proprio corpo per non permettere all'apparenza di vincere sul proprio essere.
Una storia vera, un'autobiografia cruda ma mai arida, ricca di emozioni anche quando l'autrice sembrava non poterne avere.
Bulimia. Anoressia. Paroloni, che non tutti sono pronti ad accettare, a comprendere.
Il solo pensiero fa paura, o meglio, sconvolge. Allontana.
Ci fa storcere il naso, guarda quella com'è magra, ho saputo che quella vo-mi-ta.
Quella.
Come se avesse improvvisamente smesso di essere una persona, come se per l'ennesima volta si fosse confermato il binomio "apparenza - essere". No. Così non va.
Quando si è trovata di fronte alla morte, quando ormai non c'era più niente da fare,
Marya ha deciso di vivere.
Ha deciso che forse c'era un altro modo per chiedere aiuto, per esprimere la sofferenza che aveva nascosto così a lungo, fingendo di essere forte, mascherandosi dietro a un corpo magro da fare impressione.
Anni passati a combattere un male che spaventava tutti tranne lei, un male che non riconosceva come tale,
che era troppo comodo, troppo attraente,
troppo - per certi versi - facile.
Un giorno era una bambina normale, il giorno dopo era bulimica. Poi anoressica. Controllava il mondo attraverso il cibo. Controllava la mente attraverso il corpo. Negava di avere un problema, come tutte. La gente sapeva e ignorava.
Tutti sanno e tutti fanno finta di niente.
È costoso avvicinare una ragazza anoressica. Sembra una questione di coraggio - è una questione di vita o di morte. Al contrario di quello che si crede, da soli non si può vincere, c'è sempre bisogno di qualcuno al nostro fianco, anche quando sembra scomodo, anche quando dà fastidio, anche quando si dice, no grazie.
Vorrei che la sofferenza non passasse così inosservata.

Perche' non se ne parla??
Forse la gente ha paura, forse si vergogna, forse è semplicemente comodo, girare gli occhi e fare finta di non aver visto niente - si sa, la sofferenza fa paura: meglio ignorarla.
Se sono qui a parlarne è perché mi sono stufata degli sguardi incuriositi o peggio, compassionevoli, delle persone che mi sfilano accanto ogni giorno. Ebbene sì, sono malata. E allora? Ho forse commesso un crimine? Perché mi guardate così allora? Cosa avete da dire? Ma tanto lo so che alla fine rimerrete zitti, vi conosco ormai.

Allora ne voglio parlare io.
Anoressia. Vi fa paura?

Mi voglio rivolgere a tutti coloro che sanno che esiste ma che temono anche che sia compromettente.
Mi voglio rivolgere poi a chi la vive in prima persona, come me.

Non siamo contagiose, potete anche avvicinarvi. Non siamo cattive o egoiste, come troppo spesso veniamo descritte. Non siamo nemmeno pazze.
Stiamo semplicemente male, e abbiamo bisogno di tutta la comprensione possibile. Abbiamo bisogno di capire che senza un aiuto professionale non ce la possiamo fare.
So bene come sia difficile ammetterlo, e quindi chiederlo.
So altrettanto bene come sia facile perdere le staffe con quelli come noi.
E soprattutto, so che non abbiamo bisogno della vostra indifferenza,
dei vostri luoghi comuni, della vostra pietà.
Ricordatevi che finchè non provate una cosa sulla vostra pelle
non potrete mai dire, ti capisco.

Ho fatto del male a molta gente e mi dispiace, ho seminato sofferenza, ma l'ho anche raccolta. Ho chiesto aiuto in mille modi, e l'ho rifiutato in mille altri. Mi sono ripetuta centinaia di volte che domani sarei guarita, e quel domani non è ancora arrivato. Ho pianto a lungo, e spesso mi sono sentita dire che quelle erano solo lacrime di coccodrillo, che sarebbe bastato un briciolo di volontà.

No, miei cari, la volontà è del tutto inutile, perché la volontà fa parte della nostra metà sana, quella che ogni mattina si alza e lotta con la malattia, e ogni sera soccombe sotto di lei.
Solo un briciolo di controllo… Macchè! Quella ha il completo controllo della situazione. È lei che decide - è lei anche se noi non vogliamo. È lei che ci fa urlare che ci fa piangere che ci fa… impazzire.
E voi vi ostinate a credere che siamo noi. Lei è noi, ma noi non siamo lei.
Lei è solo una parte oscura che non riusciamo a illuminare, perché siamo costrette a vivere nel buio - nella menzogna, nella vergogna. Perché il mondo di fuori ci ha etichettate, e non capisce che la magrezza non è tutto. E non capisce che abbiamo un disperato bisogno di aiuto, e vorremmo - davvero - vorremo chiederlo, ma la voce muore in gola ogni volta che ci proviamo.

Allora vi scrivo e vi prego, state attenti a quello che fate. Un po' d'amore in fondo non può far male a nessuno.
Mentre a quelle come me dico - coraggio.
Possiamo farcela.
Se avessi una formula magica la condividerei volentieri con voi, ma non ce l'ho.
Guardate il sole di ogni giorno e lasciate che il suo calore vi riempia di ottimismo. Non abbiate timore, c'è sempre qualcuno pronto a rispondere alla vostra richiesta d'aiuto. Ma non smettete mai di lottare per la vostra dignità.

"VALE LA PENA VIVERE
Mi chiederai, sì ma perché
So solo che ti dirò -
VALE LA PENA, VEDRAI.."
(Ligabue)


Anonimo


ps: pubblico il link, come chiede Leda, che si merita con tutto il cuore di realizzare il suo sogno: pubblicare il suo libro di storie.
questo è il link: http://www.statale11.it/libri&idlibro=240http://www.statale11.it/libri&idlibro=240
e questo è il link del suo blog: http://leferitedellanima.blogspot.com/
passate qui!

Lei mi rende orgogliosa.
Perchè lei è stata male. Ha sofferto di quel dolre che noi tutte conosciamo, di quello k ti penetra fin nelle ossa e ti accompagna giorno e notte.
Quel dolore che è dentro ogni pensiero, ogni parola, ogni sguardo.
Lei ha intrapreso il suo percorso, ha lottato e tutt'ora lotta.
Lei ha visto la morte in faccia e ha saputo affrontrarla, e adesso sorride di quella vita spesso gioca brutti scherzi e sfugge di mano.
Piccola Leda, non mollare,
i tuoi progressi mi fanno sapere k tutte quante, in qualsiasi momento, me x prima, possiamo decidere di LOTTARE.
Lottare mollando quella paura k paralizza ank
quando ci raccontiamo k ci stiamo provando e stiamo andando avanti, ma che non ci riusciamo.

[..le bugie peggiori sono quelle che raccontiamo a noi stessi..]



domenica 16 maggio 2010

"Morire.
Quante volte ci ho pensato.
Quante volte mi sono detta, xk non affondare quella lama un pò più profondamente nella pelle.
Quante volte ho guardato quelle vene desiderando di farle letteramente a pezzi,
come il dolore sta facendo con me.
Forse tuttora le guardo così.
Poi penso k una volta ho letto da qlk parte

"...ma tu sei trisite, e ciò dimostra che il tuo cuore è ancora VIVO."

tu non lo percepisci, ma anche quando stai cosi lui continua battare, e forse batte ancora piu forte, come se te lo facesse x dispetto.
So com'è quando non vedi più niente.
Ti guardi intorno: ci sono mille cose, magari bellissime o cmq c'è la vita.
Ma non è per te.
A te sembra tutto vacuo.
Insensato.
Niente ti desta interesse.
Solo quel dolore, cosi grande.
Così immeritato.

Ma lo dico anche a me stessa: poi PASSA.
Passa sempre.
E ti lascia con la corazza sempre più forte, più indurita.
Fino a quando non sarai TU a decidere k forse è meglio smetterla di starci dentro a quel dolore, che è diventato quasi di famiglia. "



[..un altro sorso di realtà
un altro boccone di nebbia,
un altro sogno infranto..


..dietro le quinte
di un mondo (quasi)perfetto..]

domenica 2 maggio 2010

per voi.

questo post è per TUTTE.
Per tutte NOI.
per tutte VOI.
Per chi entra da poco in questo mondo contorto e fa domande che sarebbe mglio non facesse.
Per chi decide di sua SPONTANEA volontà (continuo a pensare che una scelta del genere sia impossibile da scegliere, scusateil goco di parole..contente voi)
Per chi ci è dentro da ANNI.
Per chi non ne può più.
Per chi si sta lasciando scivolare, stremato.
Per chi è convinto che NIENTE è per sempre.
Non molliamo, gente.



Hai appena firmato il tuo contratto di decesso.
E probabilmente non t’interessa.
Per adesso. Ma tra un po si.
Tra un po t’interesserà.
E t’interesserà cosi tanto che piangerai, urlerai, sbatterai i pugni al muro e giurerai di dare qualsiasi cosa per riavere la tua vita.
Ma sarà troppo tardi.
Quando t’inizierai a interessare, significa che ci sarai dentro fino al collo, e starai gia morendo.
E sarà troppo tardi per chiudere il libro, nonostante quanto lo vorresti .
Non è per niente come gli articoli su come tal dei tali l’ha sconfitta.
Non è per niente come la bellezza che vedi mentre guardi una modella.
Non è per niente come la ragazza bella e popolare della scuola.
Non è per niente come qualsiasi cosa che tu abbia mai vissuto prima.
E non sarai mai piu la stessa.

Probabilmente il cuore non sarà più regolare, e farà molto male, spesso.
E questo terrorizzerà.
Perchè tu non hai mai voluto morire.
Ma ricordati, non lo potrai dire a nessuno.
Parlarne è proibito, e chiedere aiuto a qualcuno è debole.

Probabilmente ti farà male il petto
Vuoi sapere cos’è l’odio per te stessa? Vuoi? Allora vai avanti.
Perchè ti posso garantire che l’odio che provi per te stessa adesso, non è niente,
NIENTE in confronto a quello che proverai una volta entrata in questo vizio.
Ti disgusterai,ti odierai più di qualsiasi altra cosa.
Con ogni giorno che passa.
Sarai la forma di vita più schifosa del pianeta.
Meriteresti la morte, ma la morte è troppo buona per te.

Il tuo corpo si spegnerà.
Diventerà un'abitudine.
Un vizio.
Non potrai smettere.
E in quel momento ci sarai dentro fino al collo.
Sarai disperata e pretenderai di più,sempre di più.
A quel punto entrerai nel panico.
Perché tu lo vuoi, ovvio.
Dopo tutto, tu non sarai cosi. Non sarai uno dei fallimenti.
Tu sarai un successo.
Questo è quello che crederai.
Bene. Sappi che diventerai davvero folle.
La pazzia è una parte certa del pacchetto.
La tua mente non ti apparterrà mai più.
Dalle un bacio d’addio, e spero che non ti sia piaciuto.




"So cosa significa voler morire, e che sorridere fa male.
E che ci provi ad inserirti ma non ci riesci."

"Quando ti rifiuti di soffrire, la morte ti sembra una specie di sogno.
Ma vedere la morte,vederla fisicamente... ti fa capire che sognarla era una cosa ridicola."


"..che fai del male al tuo corpo
per tentare di uccidere la cosa che hai dentro
Il rasoio fa male,il fiume è troppo basso,l'acido è bestiale,la droga dà il collasso,la corda si spezza,la pistola è proibita,
il gas puzza e allora...viva la vita."
Ragazze interrotte.


Il dolore mi divora,sono dentro il suo stomaco, è di me che si nutre
Potrei piangere ma l'odio mi ha pietrificato il cuore, non ho più lacrime;

[..e la nausea saliva. Si faceva liquido sotto le palpebre..]



"Se le avesse ascoltate quelle parole.
Esistono parole che non hanno bisogno di voce ed erano quelle.
Pur restando mute gridavano.
Uccise dentro pugni chiusi.
E nulla era più da capire ma da dimenticare.
Dimenticare e fuggire.

Un dolore fortissimo le entrò dentro il cuore,là dentro si sedette
.e il suo cuore in quell'istante divenne una stanza,la stanza del dolore.

Voglio che il mio cuore batta sempre e voglio la vita addoss
il cielo sopra, la sabbia sotto e l'amore sempre tra le mani come un gelato al limone mangiato in riva al mare in un pomeriggio di maggio quando il più bello sta per cominciare e continuare come prima, così veloce e così immortale.

~Sono passati di ricordi che assomigliano a vetri appannati dall'umidità dell'autunno.
Possiamo scriverci il nostro nome sopra e annullarli."

Isabella Santacroce.

[..membro dopo membro e dente dopo dente, mi sta lacerando dentro ogni giorno, ogni ora, vorrei essere a prova di proiettile..]




[..voglio vedere cosa succede se molli la presa e mi lasci cadere..]

venerdì 23 aprile 2010

"è solo k mi sta crollando il mondo addosso


..e fa un male cane"




Non so che scrivere, xk non c'è un senso a tutto questo.
Non ci sono motivi.
Non ci sono giustificazioni.
Solo un grande schifo.
Non merita parole tutto questo.
Non riesco nemmeno a parlare tanto è l'orrore che ho dentro
per quello che provo.


http://www.youtube.com/watch?v=4AZ8sz8VM18

lunedì 19 aprile 2010

lettera al punto della situazione.

Vomito vomito vomito.
Non mi torna molto solitamente esprimermi attraverso una tastiera ma credo di essere troppo esaltata x riuscire a tenere una penna in mano.
Vomitare parole.
Esplodo.
Implodo.
Dite come volete.
Devo scrivere e tirare fuori gli echi lontani, sconnessi e confusi che si divulgano nella mia testa, rantoli di notti in cui faccio fatica ad addormentarmi, sprazzi di vissuto che suscita emozioni che scavano provocando dolori indistinti e stridenti.
Battono forte le mie dita sulla tastiera, con una foga inespressa.
Non sento altro, non ci sono altre vie: scrivere x sfogare l'interno.
Scrivere x vomitare parole vuote ma maledettamente ricche di senso, trasudanti di emozioni e incertezze, scoperte a fatica e con le quali combatto quotidianamente.
Sulla mia scrivania dei fogli dentro una busta trasparente.
“Spettro dei disturbi dell'umore, questionario di autovalutazione.”
Spettro.
Mi ha pensare allo spettri di una me che credevo di conoscere e che invece si è dimostrata tanto altro, di colpo offesa dalla bassa stima che si vedeva attribuita.
“Fallo senza pensare mi è stato detto”, da questa sorta di collaboratrice di Lei che mi sta anche simpatica e ha il viso e il sorriso dolce.
E' molto giovane e la invidio perchè lei ha fatto il percorso che fino a qualche mese fa ero certa avrei intrapreso anch'io. Un percorso del quale invece adesso non sono più convinta, data la mia tendenza ultima a mettere in discussione tutto e a chiedermi se sono io a decidere o gli altri a farlo x me.
Odio le cose imposte.
Soprattutto le imposizioni inconsce, i doveri che ti pulsano dentro la coscienza senza che tu te ne accorga, quei pensieri che ti pungono i fianchi o ti fanno sentire una sorta di bruciore allo stomaco dovuto a cause inorganiche.
Sono una disturbata.
Ma poi non mi sento neanche tanto diversa dagli altri.
Non mi sento malata come può far pensare il senso del termine.
Fino a qualche anno fa anche per me “malata” significava non sana, con un problema da risolvere, quindi in qualche modo diversa, un'eccezzione a quello che è sano, giusto, normale. Poi però ho cominciato a chiedermi quando mi chiedo se poi sia quello il lato giusto, se sia bene essere dalla parte del “normale”, se sia il caso di mascherare al fine di rispecchiare un ruolo che ti viene imposto dalla collettività.
Un essere astratto che, con tanto di tonaca e martelletto, in una sorta di tribunale inquisitore, giudica l'essere umano e la sua interiorità. La parte che non può essere manifestata se non nel “normale”.
Continuo a guardare questi fogli e so che non andrò a dormire finché non li varò riempiti, rispondendo alle domande che mi fanno sentire un caso, un test, una prova, ma anche considerata, diversa.
Che poi è quello che ho sempre cercato: l'essere importante, indispensabile per qualcuno. Quindi essere brava, affidabile, responsabile, a qualsiasi costo.
Lei ci ha chiesto di riflettere in questa settimana su cosa abbiamo raggiunto e su cosa invece dovremmo ancora lavorare.
Sono stata in silenzio tutto il tempo,anche stavolta. In qualche modo il fatto di stare in silenzio mi fa sentire diversa dagli altri, in un continuo, perpetuo sforzo nell'attirare l'attenzione che cerco più che qualsiasi altra cosa.
Lei è bella.
E' morbida, dolce.
Sveglia, profonda.
Lei non è mia madre. Questo lo so,
ce l'ho ben chiaro.
Mi ha chiesto di parlare della danza e allora per 5 minuti gli altri hanno scoperto che ho la voce, e in qualche modo quel parlare è stato quello che non mi ha fatto uscire da lì, ancora una volta con le lacrime agli occhi.
Non voglio più deprimermi, non voglio più buttarmi giù, non voglio più far finta di niente.
Allo stesso tempo mi sento violata,
violentata
sdoppiata.
Sensazioni contrastanti si alternano e si mescolano dentro il mio stomaco senza che io possa anche solo minimamente provare a distinguerle.
E' un tutt'uno: un uragano, una tormenta che sconvolge i pensieri e attanaglia.

La consapevolezza.
Questa è la cosa principale che credo di aver ottenuto fino a qui.
Ho capito che esiste un mondo molto più complesso e profondo di quello che si vede con gli occhi. Ho capito che la pioggia forte può far si che una persona non sia contenta perchè magari doveva uscire a piedi, mentre un'altra può adorare il semplice fatto che le gocce battano violentemente sull'asfalto, un po' come se pulissero l'anima.
Non credevo che dietro al mio disturbo potessero esserci motivi cosi profondi, e probabilmente avevo una visone di me stessa parecchio superficiale.
Mi sono conosciuta meglio.
Mi sono ascoltata un po' di più, ma soprattutto mi sono guardata intorno.
Ho riflettuto sul circolo vizioso, sono stata da cani, ho conosciuto persone stupende, ho perso occasioni, ho buttato nel water un sacco di soldi. Sono schizzata con i miei che forse avevano, e probabilmente tuttora hanno, una visione di me alquanto limitata e limitante.
Ho scoperto di essere una persona,
e soprattutto
cosa vuol dire esserlo,
cosa rappresenta x me.
Ho imparato che se una persona sta a letto tutto il giorno e non ha voglia di far certe cose probabilmente si sta facendo domande o quel modo di fare è la punta dell'iceberg di qualcosa di ben più profondo e radicato della semplice pigrizia;che quella che si alza tutte le mattine si divide tra le regole e i dettami imposti giustificando tutto quello che le viene chiesto, quella che si è fermata, in quel momento x me vale di più.
Ho capito che c'è sempre un motivo e che la realtà dipende dai punti di vista, dal modo in cui guardi le cose.

Sono stata interrotta.
Riprendere il filo dei pensieri risulta difficile, in generale mi sento cresciuta e accresciuta: accresciuta dalla terapia, dalle emozioni che mi sono scoperta in grado di provare, dalle cose che ho approfondito, dai legami che si sono creati.
Demolire le certezze, spezzare le catene,
togliere le barriere,
sfocare i margini
abbattere i paletti
forse è stata, ed è, la cosa più difficile.
Il dolore ha un sapore che non si descrive a parole date le infinite sfaccettature.
A volte il dolore me lo sono creato, ho pensato di meritarmelo, che fosse giusto cosi.
Mi sono auto inflitta pene e condanne, responsabilità che non mi spettavano, pene non sempre cosi giuste e sensate.
Ne porto le cicatrici.
Visibili e non.
Ma è proprio questo che poi alla fine col mio disturbo ho cercato: anche il solo fatto di provocarmi dolore, di sentirmi il sangue scorrere sulla pelle,
lo stonarmi con la musica per non sentire più i pensieri e quella voce perpetua dall'argomento univoco.
I silenzi, gli sfoghi, le paure.

Sono viva.
E il sentirla quella vita pulsare nelle vene è la cosa che ho forse tremendamente cercato più di tutte e che ancora cerco.
E poi il capire, lo scavare cosi doloroso e tagliente.
Le parole che risuonano come lame affilate, coltelli appuntiti di consapevolezza acquisita a prezzi alti.
E poi il contatto col vuoto.
Il vuoto che mi ha portato a conoscere e comprendere, approfondire.
IL vuoto mi ha portata a internet come unica forma di contatto con quel mondo che non ho più riconosciuto perchè, semplicemente, mi è crollato addosso.
Allora i blog, le parole, loro, le divine [maledette] Ana e Mia, la comunità pro ana, le persone a distanza che però rappresentavano una mera forma di contatto.
Ha fatto male e bene.
Ma mi sono resa conto che non credo assolutamente più alle coincidenze nonostante sia un po' restia alla religione cosi come viene imposta secondo i canoni.
La concezione che ho della religione è tutta mia, particolare, mi piace pensare che qualcosa ci sia ma non posso esimermi dal credere che l'uomo abbia bisogno di sapere che esiste qualcosa che è più grande di lui e che, in qualche modo lo protegge, per non sentire su di se il grande immenso peso dell'esistenza.
Allora forse questa è la strada con cui dovevo capirle tutte queste cose.
Non farò un finale romantico o moraleggiante, sono forse un po' disillusa per pensare una cosa del genere.
Devo lavorare, lavorerò ancora tanto, ma credo che il conoscermi a fondo sia la base senza la quale la mia vita sarebbe davvero vuota.
Il mio vuoto l'ho sentito di colpo pulsare nelle ossa e ho cercato di riempirlo con un falso palliativo che poi si è rivelato vano, dato k lui non se ne è andato mentre tante altre cose si. Adesso so che, per quanto possa farmi paura, per riempirlo davvero,senza ingannarmi con falsi rimedi, dovrò inanzi tutto capire chi sono, e cosa c'è nella me più profonda, per quanto male possa fare.

venerdì 16 aprile 2010

"..come un blocco, qualcosa che impedisce alle emozioni di scorrere, fluire libere e spontanee..xò la maggior parte delle volte quel blocco è dato da quello k tu stessa ti imponi con tutte le altre cose.

Vuoi piangere e non ci riesci.
Ma, se ci pensi, ank qnd vuoi mangiare, non mangi.
Quando non vuoi mangiare poi invece mangi.
Quando vuoi piangere magari ridi.

L'ipod è diventato il compagno di viaggio ultimamente,
via, veloce.
scappiamo dal mondo.
Mi stono il cervello xk spero k quel suono k diventa rumore non mi faccia sentire piu niente.
Nessun dolore.

A volte serve, piano piano.
Altre volte no.


Lasciati libera.
Prova, lentamente, ad ascoltare quello k c'è dietro a tutto questo..senza paure.




Sto un pò meglio di come mi hai vista a Milano.
Da lunedi non mi abbuffo, ma restringo parecchio e ODIO far questo.
Odio continuare a pensare certe cose come se fosse un'altra persona a pensarle x me.
Mi sento manipolata, violata.

Ma approfitto di questo momento di umore leggermente piu positivo x scavare a fondo, capire, risolvere cose e fare spazio.
Questo serve tanto.




Devi convincerti k TU SEI TU.
Tu non sei una loro PROIEZIONE, non è attraverso di te che si autoaffermeranno, tu potrai fare anche scelte diverse, senza deludere nessuno.
E' infantile e sciocco pretendere che tu sia in un certo modo.
Chi l'ha detto k quel modo è giusto e cm sei è sbagliato?
Tu sei COSI. ma è la TUA vita, è la tua media scolastica, sono i tuoi progetti, le tue paure.
Le tue EMOZIONI.
Non li evitare, combatti, ti prego, non sai k soddisfazione sbatterli in faccia la verità con le parole senza bisogno di fargli vedere k vomiti o che digiuni.
Non sai che liberazione fargli capire che tu sei un'ALTRA persona, frutto non solo delle loro parole.
Avranno molto più rispetto e considerazione di te se lo farai, e tu ne avrai di te stessa.
Fidati.






[..questo post viene fuori da due commenti distinti fatti a frammeti di cristallo e a stellamarina..tengo a precisare k prima ho fatto i commenti e dopo il post, solo k credo k faccia bene a tutte quante rileggere queste parole, me in primis..]

venerdì 9 aprile 2010

Y

Sto mangiando la nutella.
Ma bravaaaaaa.
Obesa.

Me lo voglio tatuare in fronte.

Vabbè cazzate apparte,ho la pelle d'oca in seguito al post di mynameis,
perchè,
ebbene si,
Y è lei.
Lei è la dottoressa, pschiatra in questo caso.

Poi quasi piango perchè scrivi:
"Le volte in cui volevo interrompere lo facevo per il meccanismo della X: lei era diventata troppo importante per me, non tanto quanto lo potevo essere io per lei,allora volevo buttare via tutto."
Non sai qnt volte l'ho pensato.

Io ero solo un caso da risolvere.
E questo faceva ancora piu male.

Non sai quante volte mi è passato x la testa, e tuttora mi passa, l'idea che in realtà io NON voglio guarire.
Perchè se sto male lei mi da piu attenzione, mi abbraccia se glielo chiedo, mi guarda con quel suo sguardo protettivo e dolce.
E' fantastica!
Mille volte avrei voluto passare quei 45 minuti abbracciata a lei.

Y mi dice "Non deve essere questo lo scopo."
Y dice che per aiutarmi ADESSO deve mantenere una posizione con la quale possa essermi d'aiuto REALE.
Poi con la fighter SANA potrà avere anche un altro genere di rapporto.

Allora mi sono tranquillizzara, mi ha fatto bene.
Ma ora non mi abbraccia piu, perchè in fondo credo che un pò ne abbia paura anche lei di questa cosa. o cmq mi piace pensarlo.
Anche loro, X e Y, sono esseri umani, e si affezionano.

Tu continui:
"un tempo pensavo spesso a lei.Quando ero triste o depressa il mio pensiero correva in quella stanza,su quella poltrona, quei 3 quarti d'ora alla settimana erano la mia ancora di salvezza.
Mi bastava pensare che l'avrei rivista per stare meglio. persino il tragitto per recarmi là era speciale,perfino l'attesa e il suono del campanello.
E alla fine della seduta?Alcune volte mi sentivo sollevata,altre peggio di prima,ma il mio pensiero era sempre proiettato verso un prevedibile e routinario futuro.
Prevedibilità,sicurezza. fantasie.."


Oh mio Dio.
Non sai quante volte mi sono fatta la strada con il sorriso stampato sulla faccia uscita da lì.
Il sorriso inebetito, che non va via.
Altre volte appena chiudevo quella porta il mio vuoto, che sembrava essere sparito x qlk tempo, mi ripiombava addosso, sempre piu pesante.

Lacrime.
Delusioni.
Non voglia di far le cose.

Volevo solo lei.

Altro tempo, altro amore.

Solo col tempo ho capito queste cose,che tuttora continuo a provare e che, ti dico la verità, mi fanno star male ma è bellissimo provarle.
Sensazioni del genere ti riempono, ti danno uno scopo.
Il nostro è un pò anomalo ma non ha importanza.

Io a differenza tua,ho provato a parlarne con lei e ne sono venute fuori cose interessanti,che mi hanno anche aiutata.
Inizialmente, ma anche un pò ora, lei continua a dire che in qualche modo cerco di sostitiure la figura materna.
Continuo a non crederlo fino in fondo.
Nonostante il rapporto con mia madre, ho ben chiara la differenza tra le due.
Per questo motivo mi piace considerare Y semplicemente come una persona SPECIALE, un rapporto inkasinato e fuori dalle regole (ma ultimamente sono un pò refratteria alle regole quindi può andare no?!xD).
Un rapporto spesso doloroso e intenso xk, come scrivi tu, "la mia relazione terapeutica non si concludeva in quei minuti,perchè era sempre dentro di me."
La terapia continua per tutta la settimana.
Dentro di te.
E' un lavoro perpetuo, MASSACRANTE.

Sai, un giorno mi è crollato il mondo addosso perchè mi sono chiesta se, x l'ennesima volta, non fossero gli altri a scegliere x me, semplicemente xk avevo paura che la mia scelta universitaria di far medicina, x poi far pschiatria, fosse dovuto essenzialmente a questo.

Follia.
Attaccamento morboso.
Chiamateloc oem volete come vuoi.
Ma io queste cose le sentivo e le sento tutte.
La risposta non me la sono ancora data, so che fra un mesetto è 1 anno che conosco Y.
Non so dire se le cose sono migliorate, peggiorate o rimaste uguali, perchè di primo impatto mi verrebbe da dire che forse sono pure cambiate in peggio.

K kasino..mi fa male la testa!
E vi ho pure inondato di discorsi astrusi!xD
Passatemeli.

Da oggi
.non si censurano più le emozioni.

martedì 6 aprile 2010

“Come iniziare a parlare di X?” scrive myname is..
non lo so .
Ovvio ci sono mille cose che non so.
“NON LO SO” è diventata la mia risposta.
Quella piu ovvia, quella che do piu spesso. Ma non è per evadere o cambiare discorso: io davvero non so un sacco di cose!
Non so neanche come mi sento!

Censura.
Mancanza di ascolto.
Barriere.
Paletti.

Continua:
“Cominciamo con il dire che X è un soggetto.
Non posso nemmeno dire chi non è, perchè X potrebbe anche non esistere.
Può darsi che sia solo il frutto della mia immaginazione.”

[..non lo è.
Voglio pensare che non lo sia.
Mi crollerebbe troppo il mondo all'idea.
Continuiamo a illuderci, per quello che possa cambiare..]


“Oppure esiste, ma non è così come credo che sia.
Può darsi che X sia sempre esistito nella mia mente e che,stanco di rimanerci,abbia deciso di assumere le sembianze di un soggetto umano in carne ed ossa.
PROIEZIONE E IDEALIZZAZIONE.
Ma il punto non è dimostrare l'esistenza del soggetto X, bensì esprimere l'effetto di X su di me,
me lo devo dimenticare,anzi no..
INTROIETTARE E DEIDEALIZZARE.
Si, X,tornatene tranquillo tranquillo nella mia testa, come hai fatto già altre volte.
Perchè di X,nella mia vita,ce ne sono stati. Pochi,a dire la verità,ma ce ne sono stati.

Ma X non sottostà a nessuno: è' così incontrollabile, indomabile.
Ora le cose sono chiare,molto più chiare.
E poi
io non sono X.
Cioè io,per X non sono X.
Io,per X,non sono come X è per me. Per dirla tutta:io non sono per X importante quanto X lo è per me.
Ci voleva tanto a scriverlo?? Sì. "

(grazie mynameis x la concessione)

Mentre descrivevi X,sembrava che stessi parlando del mio/a X, che chiamerò Y.
So bene che tu sai bene chi è X.
Come io so benissimo chi è Y.
Idealizzazione.
Hai tirato fuori quello che mai sarei riuscita a esprimere riguardo a questa cosa, quindi ti ringrazio davvero!
Si ekkome se esiste.
E SONO CONSAPEVOLISSIMA, SO BENE CHI E' Y.
E'un gran kasino.
Anche perchè questo porta a farmi film che poi hanno riscontri orrendi sulla realtà, a volte mi sento cretina xk Y non è un ragazzo che mi piace o cosa..non ci si crede, probabilmente sarò folle ma Y ha tutt'altro volto!
E fa male.
Malissimo perchè adesso mi verrebbe da piangere da quanto me lo/la vorrei abbracciare Y.
Malissimo perchè ci sono momenti in cui solo Y potrebbe risolvere la depressione, il dolore, i problemi.
Y la vedo una volta a settimana, x quanto questo possa dirti su di lei/lui.
Mi è stato detto k è normale questa sottospecie di rapporto idealizzato.
Ah si???
Davvero???

Sai che rispondo??
Vaffanculo.
Vaffanculo Y perchè tanto è a senso unico.
E ogni volta che ti vedo dopo sto da cani.
Come adesso.
Come sempre.
PROTEGGIMI.
“Tu vuoi che ti protegga, ma io vorrei che tu capissic he puoi anche contare benissimo sulle tue forze..”

..ma dove? ..ma chi? ..ma cooosaaaaaa??
Diooo che rabbia.

Abbandonata.
Persa.
Mi sento persa.
Come sempre.



.caOs.

domenica 4 aprile 2010

[..una parte di questo post me lo ha ispirato serena..]


FOndamentalmente tutto parte da un "BUONA PASQUA."
Forse sarà un post egoistico, un post che non ha un cavolo di senso, un post incazzato.
Ok.
Può darsi.
Ma allora comunichiamola questa rabbia.


Ho scritto a Serena:
"Anche per me è un giorno come un altro
davvero
anzi non è NIENTE
NIENTE E' NIENTE
..da cretina malata patologica quale sono mi piace la pancia della foto che hai postato

(che poi sarebbe questa)



giustissima cosa, concordo sugli auguri che dai
e sul fatto k dire BUONA PASQUA non serve a un cazzo, perchè buona Pasqua non ha nessun significato oggi per me, forse starò dicendo bugie, cose blasfeme, ma il mio dentro si contorge e se ne sbatte di che giorno è oggi.."

Oggi.
Oggi si va a messa.
Oggi si aprono le uova di Pasqua.
Oggi ci si abbuffa, perchè tutti lo fanno no?!
Oggi è un'altra specie di Natale.
Oggi si va a giro.

Oggi è un'altro giorno.
Semplice.
Un giorno come ieri.
L'altro ieri.
Oggi non starò meglio perchè è Pasqua.
Starò meglio quando sarà la mia Pasqua.
Quando sarò IO a risorgere.
Quando ritroverò la mia anima, il mio interno.
Allora sarà Pasqua.


Mi capita ultimamente di riflettere sulla religione, sulla Chiesa, su Dio.
Serena ha paura di diventare pazza.
La pazzia non deve far paura.
La pazzia è una cosa meravigliosa.
Freud dice che siamo tutti "tendenzialmente nevrotici".
Perchè tua madre che ripete le solite cose come un disco rotto non ti sembra nevrotica?
Tuo padre che se sbatte non ti sembra nevrotico?
I tuoi insegnanti non ti sembrano forse nevrotici?
Il mondo non ti appare forse nevrotico??

Mi fa molta più paura essere normale.
Infatti in qualche modo ho sempre cercato di non esserlo,seppur inconsciamente.
Non importa più adesso se faccio CONSAPEVOLEMENTE dei pensieri strani.
Nion importa più, se a differenza di tutti gli altri ascolto anche le emozioni piu paurose del mio interno.
Non ha piu importanza se penso al sangue e vorrei tagliarmi.
Non importa se sento pulsioni che le persone "normali" rinchiudono all'interno.
Non importa se disprezzo la maschera, le morali imposte, le forme esterne.
Adesso mi fa tutto schifo e ne sono orgogliosa.
Anche se fa un male cane.
Un dolore immenso.

Non sono pronta per ripartire.
Anche se mi dilanierei le membra, non vorrei tornare ad essere "inconsciente".


Perla nera scrive:
"Possono rimbombarmi di farmaci, ma la mia inutilità prende comunque il sopravvento.
Attacchi bulimici.. giornate bulimiche..

Mi stupisco della mia freddezza..
Mangio con freddezza, vomito con freddezza..
come se non fossi nemmeno io a farlo..
come se non toccasse nemmeno a me..

E lievito per quel cibo che per mesi mi sono negata..
e lievito per quel metabolismo quasi azzerato..
e lievito per quel gonfiore che il vomito ovviamente porta.."


Aggiungerei..
Lievito lo squallore.
Lievito la rabbia.
Lievito il dolore.
Lievito l'insensibilità troppo sensibile.
Lievito i pensieri, le aspettative.
Lievito l'evidenza.
Lievito la consapevolezza acquisita.
Lievito le voglie.
Lievito le privazioni.




La febbre, il mal di gola
mescolati
all'ormai solito, abituale,
oserei dire
scontato
binge,
hanno oscurato
tutto il resto.


[..vorrei perderla tutta la sensibilità del mio dentro
per non sentire più dolore..]

sabato 3 aprile 2010

Distruzione e vuoto.
Vuoto e distruzione.


E binge.


Nient'altro da aggiungere.

Mi sto annientando nella maniera piu insensata.
Potrei tagliarmi le vene.
Sarebbe molto piu semplice.
Solo qualche ora di agonia.

L'agonia che mi perseguita da anni ormai conosce troppo bene la mia anima.
Manca l'aria.
Il respiro si fa piu lungo e intenso.


"Perchè respiri cosi??"mi chiede.
"Hai il respiro affaticato" dice.


_Effetto evidente di una
perpetua agonia_

domenica 28 marzo 2010

tOrnata

Amori miei..riekkomi.
Ho davvero tanto bisogno di vomitare parole, anche se credo che in questo momento sia la cosa piu difficile da fare.
Mi siete mancate.

Ma Berlino è stata bella.
Non solo perchè era Berlino in sè, ma è stato un pò come se avessi trovato un posto enorme, con palazzoni enormi, gente, movimento, luci, negozi, stili ed etnie diverse.
Un tutto che avvolgeva il mio vuoto, e quasi lo compensava.

Mi sentivo riempita dalle cose da fare e da vedere, dai dolori x le lunghe camminate in giro x la città.
Mi riempivo gli occhi guardandomi intorno continuamente, e cercando spunti e idee x foto magiche.
Mi arrabbiavo e mi sentivo esclusa quando tutte le mi compagne di classe, tranne una, commentavano ogni mia parola, o tiravano frecciatine o sguardi acidi.
Anche se non me ne fregava niente.
Mi sono sentita bene con le ragazze dell'altra classe,seppur più piccole di me di un anno.
Ho vissuto giornate lunnghe in cui la vita pulsava in mezzo alla gente, tra la stanchezza, gli orari da rispettare e i pensieri.



Sono partita con il terrore,se non che ho inziato già dalla partenza, minuto x minuto, attimo x attimo, a controllare razionalmente ogni cosa che mi veniva messa davanti.

E' cosi che non ho toccato dolci.
E' cosi che non mangiavo assolutamente mai quello che mangiavano gli altri.
E' cosi che la mia amica mi comincia a dire k non mangio niente.
E' cosi che io comincio ad essere contenta: tornerò dimagrita.


A colazione mangiavo.
Premetto che il fatto che i cibi là non mi piacessero mi ha aiutato molto, anche se ovvaimente le pizzerie, i panifici, i mc donald's, le gelaterie, esistevano anche lì!
Cmq a colazione mangiavo tanta frutta, bevevo il succo al pompelmo, e poi, x non dare troppo nell'occhio, prendevo un panino piccolo e ci mettevo un pochino di nutella, saranno stati circa6-7 grammi di media (il barattolino era da 15 gr e io ne mangiavo metà o anche meno).

Poi a pranzo non mangiavo.
O cmq mangiavo pochissimo.

La sera a cena ci portavano delle cose schifose, pessime imitazioni del cibo italiano.
E' cosi che io assaggiavo se mi ispiarava qlcs, e poi lasciavo tutto nel piatto.

Non ho perso molto.
Circa 1,5 kg.
Ma in 10 giorni 5.5kg andati.


Adesso sei contenta??
Ti senti meglio??


Assolutamente NO.
Assolutamente no dato k è da quando ho messo piedi dentro casa che mi mangerei tutto quello che c'è dentro, pareti comprese.

Ieri sera sono andata ateatro a vedere uno spettacolo della mia scuola di danza.
Flash.
Ricordi.
E una ragazza bravissima che vuole smettere di ballare perchè dice k è grassa.
In realtà è solo gonfiata da tutti gli ormoni che deve prendere dato k mangiavo solo 3 kiwi al giorno.
Jessi, non leggerai mai questo post, ma non smettere.
Non fare il mio stesso grande errore.
Maledetta anoressia, bulimia e tutto il resto.
Vaffanculo.


E stamattina basta poco.
Torno a casa per pranzo.
Pasta
pane
salame
kinder cereali
un biscotto enorme (tipo ciambella)

[..ma braavaaaa
no, dico..complimenti!..]


Constatavo che cmq non mollo.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
E che contuinuerà a succedere x tt il resto della giornata.
Ma la prima volta qualche mese fa ho retto 6 giorni senza abbuffarmi.
Poi 8 giorni.
Stavolta 10.

E stavolta dovrà durare solo un giorno.
Perciò sfogati pure, brutta cretina.
E poi vomita.
Vomita tutto.
Che domani è un altro giorno.
Che tanto fa parte della giornata.
Che tanto si va avanti.



_Cambio di prosettive_

domenica 21 marzo 2010

"tu NON sei schiava di nulla"


[e qui..a questo punto, una parte di me domanda esplicitamente:
"sei proprio sicura di voler tornare alla normalità?"

Mi fanno male le costole e un pò anche le gambe.
Credo k il ciclo mi salterà di nuovo, dopo un periodo si stabilizzazione.
Sono terrorizzata al'idea di fare tutti i miei pasti con altre persone, prossimamente x ben 5 giorni.
Mi ritrovo come una cretina la mattina sulla bilancia a pregare di essere almeno 200 gr di meno, coem se QUELLI facessero la differenza.
Mi pianifico in testa le cose che devo mangiare e la sera a letto faccio una specie di conto rituale.
Salgo sullo stepper e ci rimango finchè non ho bruciato almeno 450 kcal.
Rifiuto gli inviti a cena e vado in tilt se qlcn mi cucina qlcs con l'olio o mi mettono troppo dolcificante nel caffè.


Questo a periodi.

Perchè poi mi faccio anche il giro dei supermercati e dei panifici.
Mangio a qualsiasi ora senza neanche masticare completamente.
Il bisogno di riempire, guarire, scaricare.
Con tutti i soldi che ho speso in cibo, poi vomitato di nascosto, avrei potuto farmi un viaggio!
Senza contare lo schifo.
Lo squallore, l'angoscia.
Quella sensazione nauseante di pienezza e senso di colpa perennemente addosso.


Si. La normalità è di gran lunga meglio.
Ma fa paura.
Perchè c'è bisogno di sentirsi un pò speciali, diversi.
Senza considerare k qnd questi meccanismi durano da un pò è difficilissimo liberarsene.
E poi c'è la stanchezza.
La stanchezza xk non ci riesci.
"Scivoli di nuovo..come se non aspettassi altro" x riprendere Tiziano Ferro
come se desiderassi la cosa k piu ti fa star male.]





(questo me l'ha ispirato dona<3)>


ich fliege nach berlin=)


..con il terrore di mangiare con gli altri, di quello k mangerò, di come il mio dca influirà sul tutto.


Torno sabato, vi penserò tantooo, tantissimooo!!<3


x salutarvi sorridente vi posto le mie fantastiche allucinogene unghie blu chiaro xD
..il mio attimo di follia=)










giovedì 18 marzo 2010

la forma.

Vi bacio tutte.


Un grande enormissimo bacio a tutte.


Vi penserò tanto domenica.
A Verona dove non potrò essere.







Ma oggi ce l'ho fatta.
Oggi ho smesso di abbuffarmi.
E domenica.
Domenica provo a rimettermi un paio di jeans e mollare la tuta.
Provo.


Sempre se ci arrivo fino a domenica.



Vorrei dirvi tante cose speciali.
Tante cose belle.
Vorrei dirvi che..
bo.
In realtà non c'è niente da dire.



Il cielo è tinto di un celeste grigiastro.
O di un grigiastro celeste, dipende dai punti di vista.
Dialogo con me stessa cercando, almeno x oggi, di tener testa alla parte distorta.
Mentre la società, il mondo,
la forma (come direbbe Pirandello)
mi impone di sostenere il mio ruolo di studentessa maturanda
con tutto quello k comporta.


Cerco in tutto questo sostenere e mascherare
di esprimere e comprendere
le pulsioni
l'istinto
le paure
i pensieri
la nebbia


Mi sono sempre andata a prendere e difesa con e mie forze tutto quello k ho desiderato davvero.

Perchè non farlo stavolta?
Perchè non proteggere con tutte le forze
la mia anima
la mia mente
i miei sentimenti
i miei sogni

tutti qui.
Richiusi in questo corpo.


Perchè non prendemi cura di lui,
allo stesso modo con cui sostengo i diversi volti k il mondo mi ha imposto,
allo stesso modo in cui continuo a studiare
alzarmi
andare a scuola...
Lo farò male.
Lo farò a pezzi e bocconi.
Lo farò in tuta.
Ma quello lo faccio.




Allora perchè,
con la stessa forza
- chiamatelo dovere, razionalità, testa, responsabilità, o cm volete-
..perchè con la stessa forza
non decidere di evolvere da questa situazione???

martedì 16 marzo 2010

ripristino commenti=)

Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii=)=)



ci sono di nuovo i commentiiiiiiiiii=)=) evvai evvai evvaiii!!!
grazie a Ed k mi ha aiutata a risolvere il problema..ho troppo bisogno di voi!!!
Adesso rieccomi ufficialmenteeee=)=)
Commentate commentate commentateeee=) <3


unica buona notizia in questa giornata orrenda di
solo
cibo.






Devo dimagrire.
Devo dimagrire xk mi vergogno.
Devo dimagrire perchè non ne posso piu di mettere la tuta.
Devo dimagrire perchè non ho piu un paio di jeans che mi entrino.
Devo dimagrire perchè mi faccio schifo.
Devo dimagrire perchè mi sento inadeguata.
Devo dimagrire perchè non posso essere sicura di me con 15 kg in piu addosso.
Devo dimagrire per tornare a ballare.
Devo dimagrire.

Devo dimagrire.






Ma prima ancora
dovrei



smettere di abbuffarmi.


Cosa che ovviamente continuo a fare con una frequenza sempre piu rapida.

lunedì 15 marzo 2010

niente.





Non riesco a scrivere niente.
Perchè non c'è niente da dire.

Se non che faccio schifo.
















Comunciazione di servizio:
non so perchè il mio blog ha deciso di non farvi piu commentare..non so come risolvere il problema dato k ho provato innumeravoli volte.
Credo k quando sarò di un umore migliore forse proverò a creare un'altro spazio.
Ma voglio che, almeno li, ci sia la luce.



Mi mancate.
Tutte.
Mia mancate tanto.
Non ne avete idea.
Per questo scrivetemi almeno le mail qui ok?!?

stella_chiarina91@hotmail.it

ho fatto adesso la chatbox...scriveteeeeee=)


vi abbraccio forte stelline mie<3






(tengo a precisare che le parole della foto sono di contra.)









stella_chiarina91@hotmail.it

ho fatto adesso la chatbox...scriveteeeeee=)


vi abbraccio forte stelline mie<3






(tengo a precisare che le parole della foto sono di contra.)

domenica 7 marzo 2010

paura.

E' vero.
Ho tanta tanta paura.
Sono terrorizzata all'idea di fare anche solo un passo.
Perchè, essendo ferma immobile, vedo sempre davanti a me un programma di lotta che continuo a rimandare.
E questo rimandare è cm se mi rassicurasse: perchè almeno avrò sempre in futuro, di giorno in giorno, un programma stabilito da rispettare.
Anche se poi lo rimando sempre.
Perchè iniziarlo è una sorta di sconfitta, pur essendo una grande vittoria.

Pensare di riprovare camminare mi fa venire un nodo alla gola e un groviglio nello stomaco.
Perchè x camminare devi usare la forza che è in te, devi uscire dal dolore e dai pensieri che ti tengono immobile, abbandonare certe dinamiche.
Devi spezzare la catena.
E questo fa una paura immensa.
Lasciare un'abitudine dolorosa, ma ormai abituale, che, in qualche modo, provoca una sorta di rassicurazione.
E' come se stando male, io dicessi, urlassi che non so farcela da sola.
E' come se comunicassi che ho bisogno degli altri, che non mi sento abbastanza forte.

In realtà sono terrorizzata.

E allora rimango ferma perchè è piu comodo.
Perchè lottare, camminare,soprattutto all'inizio, cn passi piccoli e lenti, è un'esercizio perpetuo.
Un tempo in cui sei TU che riempi ogni istante, ogni secondo, e non il dolore, o il dca.
Li ci sei tu.
E questo fa paura perchè sei allo scoperto, nuda.
La maschera è il nemico, ma allo stesso tempo ti fa sentire protetta.
Iniziare a camminare vuol dire ricominciare da capo.
Ricominciare con le cicatrici, ma superare le ferite.
Niente di piu spaventoso.

Come hai scritto
"prima di reagire bisogna accertarsi
di non aver tralasciato niente,
niente nodi che potrebbero tornare al pettine."

I mie nodi sono fitti e infiniti.
Nemmeno io li riconsco, nemmeno io li vedo.
E non individuarli mi provoca una grande rabbia dentro, mentre la mia anima urla all'impazzata che è arrivato il momento di sanare le vecchie ferite, di porre rimedio e
rompere con i meccanismi deleteri, passati e presenti.

E la paura paralizza.
Solo pensare a tutto questo mi fa venire in mente un salto nel vuoto dal un grattacielo di non so quanti piani.
So che saltando proverò emozioni e sensazioni favolose e che, una volta a terra, sarò strafelice di averlo fatto,
ma sono in bilico.
Indecisa perchè è molto alto lassù.
Le vertigini mi fanno girare la testa, e continuo a prendere tempo.












(grazie contra<3)>

lunedì 1 marzo 2010

"Stop.



stampatelo in fronte e
tatuatelo."



(Scusa Enigma se te l'ho fregato ma è stata l'unica cosa che mi ha fatto sorridere dopo questa giornata di m***a)





Passerà.

E appena passerà, io tornerò a camminare.

E stavolta durerò un giorno almeno un giorno in piu.




[Ringrazio vale84 x aver pubblicato quel brano tratto da "finalmente liberi dal cibo"
mi ha aiutato molto. ]



Non dimenticherò il benessere k ho provato a reggere x 6 giorni.
Non reggere x digiunare.
Ma reggere nel senso di seguire la dieta della dietista.
E' stato fantastico.
Inutile dire k solo in quel momento ti rendi conto k
la vita è altro,
k tu sei altro.
Inutile dire k il cibo diventa solo una tappa giornaliera,
in cui vinci se arrivi bene a fine giornata.
Ma ti rendi conto di quanto è bello fare attività fisica non per dimagrire
ma per sfogarsi
capisci quant'è bello ascoltare la musica e farti una doccia inebriata di profumi.






Poi torni lì.
Perchè ci torni.
Come se il vuoto volesse ricordarti k non è cosi semplice tornare a vivere.
E' lì, pronto a scoraggiarti.
E tu cadi.


Ma stavolta, a differenza di tutte le altre volte,
ero preparata a cadere.

Stavolta so che passerà.
Ci vorranno 2 gioni? 3? 4?
Ma passa.
E andrà sempre meglio.
Perchè la luce è bella, anche se fa paura.

Sì, paura.
Perchè hai paura di essere accecata.
Paura, perchè non c'è piu un falso riempimento.
Lì ci sei tu.
E ti senti scoperta, quasi nuda.



Ma libera.

venerdì 19 febbraio 2010


Stand by.
Come quando l'ora lampeggia sul videoregistratore.
Come lo screen saver sul computer.
Sempre lì. Sempre uguale.
Il mio polso non è mai stato così messo male.
Frizza. E i tagli sono evidenti.
Il sangue non provoca più alcun effetto di nausea, semplicemente
un lieve dolore
che penetra, spostando l'attenzione per qualche attimo.
Un sangue rosso fuoco, per sentire la vita che scorre dentro ai polsi.
Passo la lametta con rabbia e una fredda indifferenza.

Squallido tutto questo.
E mentre la mano è attenta al freddo della scrivania che si contrappone al sangue caldo, eccola.
La trovo.
Trovo l'unica immagine che in questo momento mi trasmette qualcosa.
Un quadro speciale per me.
Il quadro che si trova nell'unico posto in cui ultimamente ho voglia di andare.

E' nell'ingresso e non ci fai caso.
Quei colori hanno destato il mio interesse e accolto i miei pensieri.
Quell'immagine è complice dei miei dubbi più disarmanti, delle paure e della felicità di essere lì a guardarlo.

Mirò.
In quel quadro ci sono io.
Quadro in cui posso vedere esattamente quello che voglio vedere.
Può anche cambiare ogni volta, non ha importanza.
Tendo spesso a interiorizzare tutto.
In qualsiasi cosa cerco di trovare un appiglio di me, un tratto che mi piace o mi appartenga, al punto che azzardo interpretazioni estremamente personali.
Ma qui i colori parlano.
Parla il capello da clown e la palla rossa che fa da grande sole.
Parlano i colori vivaci del mondo che spesso osservo da lontano, come offuscati, ovvatati.
Eppure sono così belli. Cosi speciali.
Cosi evidenti.
Forti, passionali.
E' la parte che vuole giocare, uscire fuori, rapportarsi, comunicare.
E' la parte che non ha bisogno di affermarsi perché basta a sé stessa.
E' la voglia di ridere, giocare.
La voglia di star bene.

Poi ci sono gli occhi.
E il capello è stranamente diviso, tagliato a metà.
Una parte vola come fosse una sorta di aquilone, ma sembra anche una grande toppa.
Un cerotto alle ferite che hanno visto e provato
quegli occhi tristi.
Quegli occhi che sfuggono la realtà e si nascondono in false apparenze
per non apparire nella loro
estrema
sensibilità.

Occhi che si vergognano.
Occhi che non si accettano.
Occhi bassi, svogliati.
Uno sfondo omogeneo, ma non troppo piatto, un'ombra scura al lato.
L'ombra che si allarga e copre le ali.
Si, perché poi ho scoperto che il quadro si chiama

“il sorriso delle ali”

L'ho trovato fantastico!
Le ali.
Quelle che vorrei.
Quelle che ho cercato vanamente,
disperatamente,
nel modo sbagliato.
Le ali che forse invece avevo già.
Erano le ali per sorridere.
Adesso che non sorrido più di gusto,
trovo quei colori affascinanti e non mi stanco di guardare
quell'immagine che, in qualche modo, parla
del mio passato,
presente,
e futuro.

Parla di speranza.

Ci sono dolore, vergogna, amarezza.
Colori grigi.
Ma ci sono anche evidenza, rosso sangue.
Ci sono passione, vita, sole.
Il sorriso, il gioco.
Le cose perse.
I dubbi, le paure.

Mi sono chiesta perché quel quadro fosse lì, proprio a collegare le cose.
Mi infonde un misto di positivo e negativo.
Antitesi.
Calma e cenere.
Dinamismo, quindi forza.
E poi.. “le ali del sorriso”, titolo che parla da solo.
D'un tratto mi viene voglia di non pensare più a niente.
Di uccidere l'ossessione.
Illuminare l'ombra.
Colorare le cose.

Facile a dirsi, mentre il circuito si ripete,
perpetuandosi.
Dove voglio arrivare?
Su un' altalena isolata,
in una parco desolato
dove i colori sono ambrati e crudeli.
Dove giochi da sola
al tuo gioco perverso
che non puoi più abbandonare.

Dormire. Dormire per non vivere.
Per non pensare.
Per non affrontare le cose.
Immobile, sotto terra.
Ma riprovo lo stesso.
Anche domani.
Anche adesso.

Metropoli di pensieri.
Scale a chiocciola.
Vita gettata via in tagli
troppo evidenti.
Insegne illuminate, confusione nel buio.
Nebbia, mare calmo.
Io sono lì, in mezzo alla foschia serale.
Nella confusione del vapore acqueo.
Nel tumulto delle molecole agitate.
Nel freddo del pavimento.
Binari del tram
dove cammini in equilibro, spericolata
sfoggiando una sicurezza che sa di apparenza.
Sono negli spazi larghi, illimitati.
Sono nei contatti a distanza.
Strade che si ramificano,
pensieri amalgamati.
Intricati.
Complicati anche solo ad essere pensati.
Foglio bianco riempito di parole inutili.
Per rendere esplicito
il filo spinato che avvolge la mente.
Corpo dolorante, mente demotivata,
lei che voleva arrivare lontano.
Adesso la strada è senza uscita:
piuttosto che tornare indietro e cambiare le cose
c'è un'immoblità che pregna l'aria,
il vetriolo sconvolge il cuore.
E' un velenoso tentativo disperato.
Mentre alza il volume della musica
per non sentire quello dei
pensieri.

giovedì 18 febbraio 2010

.stand by.

Scusate.




in realtà è da me stessa che vorrei sparire.
e non da voi.





Vi penso sempresempre.
Ve lo giuro.








.fighter. è qui, vi segue silenziosa, ma c'è sempre.
.fighter. vorrebbe dirvi un scaco di cose belle, ma non riesce a vederle, adesso.

.fighter. aggiornerà quando sarà riuscita, almeno un pò, a opporsi allo schifo che si sta impossessando di lei.
.fighter. lievita a vista d'occhio.
.fighter. vorrebbe solo dormire sempre,
ma credo k se, anche se lo facesse, lo schifo riuscirebbe anche a sognarselo,
e quella voce sarebbe lì cmq, a farle compagnia.
.fighter. odia profondamente.

sabato 13 febbraio 2010

sOgna.

"..le stesse facce di ogni giorno fanno male.
Le stesse voci recitanti giudicare.
Posa l'orecchio sul bicchiere e sente il mare, ma non il suono della musica che piace a lei.
La solitudine che indossa è più normale
di una prudente saggia e isterica morale.
Aurora sogna e nei suoi sogni sa cercare senza paura un'esclusiva felicità.."







Sto cercando di dipingere la mia dieta.
Sto cercando di non ascoltare quella voce.
Sto cercando di dar retta alle emozioni.
Sto cercando di concedermi.
ci sto provando.

martedì 9 febbraio 2010

snz titolo.

Etichette.
Confezioni. Marchi.
Titoli. Firme.
Bianco pallido illuminato da
un neon.
Lama scorri sulla pelle e
svegli i sensi addormentati.
Forse morti.
Voci in lontananza.
Non ascolti, il marasma
è piu forte.
E piu importante.
Materia. Cenere.
Scatole vuote.
Cartacce sporche di pensieri
consumati troppo velocemente.
Corrosivo smalto
ricopre l'evidenza.
Un puzzle si sgretola.
Peccato.
Era cosi bello nella sua
perfezione
apparente.
Monete lanciate, rumore secco.
Sconosciuti.
Barattoli di emozioni
preconfezionate.
Divieto assoluto
infranto.
Pastiglie bianche e
colorate.
Acciaio freddo.
E poi coriandoli.
Pezzetti di carta colorata
miscele alla vodka
per ridere di gusto.
Profumo di frutta.
Non pensare.
Come se il getto della doccia
potesse lavare via
tutto quanto.
La penna cammina sul foglio
mentre gli occhi si chiudono
dalla stanchezza.
E' un pulsare all'interno.
Un'allarme.
Una luce a intermittenza.
Rimangono solo tracce
d'inchiostro
sbiadito.
Piume spesse, pizzicore
pienezza. Voce scaltra, piedi
scalzi.
Tappeti, arazzi, pareti
pennelli, cuscini.
Un naufragio lento
e doloroso.
Tagliare e ricucire.
Rimettere in ordine.
Sistemare.
Un errore imbruttisce
una bella calligrafia.


E' solo la perversione
di un dolore
malato.
Pura follia.

lunedì 1 febbraio 2010

bOlOgna: 31 gennaiO

"..ali e radici.
Il volo e la stazialità,
il falco e la quercia..
la mia anima divisa a metà..

sai k un giorno o l'altro,
lo sai che partirò.."

Queste poche parole xk ieri in treno, nel breve tratto in cui ho avuto modo di ripensare alla giornata
fantastica
meravigliosa
toccante
che mi avete regalato,
nell'ipod passava questa canzone..

vi adoro.

Perchè posso solo dirvi questo..mentre le emozioni, le sensazioni, il sorriso che mi avete lasciato, sono le cose principali che sento adesso ripensando a ieri..e che, putroppo, non rendo l'idea descrivendoli a parole..

prendere, partire, mollare tutto e
c o r r e r e da voi
in un calore avvolgente
un grande abbraccio morbido
una "bolla di sapone", come l'ha definita Alice.
Si, xk tt il resto non contava..
Te ne freghi del peso, delle persone che ti guardano incuriosite,dei passanti.
Te ne freghi della neve e dei tuoi che magari rompono.
Te ne freghi delle ore di treno.

Perchè conta solo una cosa: rivederle.
Rivedere voi.
Fanstastiche.
Un vuoto che si colma, una depressione che va in pausa, x forza di cose.
Tra emozioni, sorrisi abbracci.
In un bar/ libreria in cui facciamo occupazione, in una neve fangosa, in un paesaggio innevato, in un freddo gelido, in un abbraccio, in manic he si stringono forte, in parole, racconti, resoconti.
Sguardi, pensieri, foto, pranzo, caffè, orari da rispettare, attese, voglia di non tornarsene a casa, alla vita che non sa di buono cm quella che viviamo li, tutte insieme.
Ogni volta un posto nuovo, persone che si aggiungono, scambi di punti di vista, consigli, ma sopratutto affetto, abbracci.

La mia piccola Enigma che mi abbraccio stretta stretta e ce la faccio a farla parlare guardandoci attraverso uno specchio.
Barriere che si rompono.
La mia Contra, mattarella e dolce come sempre, che se non ci fosse bisognerebbe inventarla!
La nuova Alice che diventa subito parte del gruppo.
Una suicidebrokendoll che mi ha fatto piacerissimo conoscere.
La nostra Alice autentica che non avrà mai una sosia vera e propria, xk è unica!
Aisling che invece è meno ottimista del solito..forza tesoro mio, sai tutto no?!
Martina che mi ha fatto compagnia in treno con la quale ho avuto modo e piacere di parlare tanto..

piccoli brividi di emozioni che si imprimono nella pelle.
Come grandi, immensi regali.
Siete uno spettacolo.
Tutte quante.


Già in attesa del prossimo incontro..
vi abbraccio fortissimO<3

giovedì 28 gennaio 2010

Non riesco a dire altro..



solo un grande
fanculo.

A tutto questo
maledetto


schifo.

lunedì 25 gennaio 2010

^^

Ciao stelline mie!

5°giorno che seguo la dieta.
Ancora pensieri scomodi, molto scomodi.
Ma cerco di non demordere, con la terribile, maledettissima,
paura di cadere,
e finire x ricominciare tutto da capo.
Tutto lo schifo che è cosi difficile lasciare alle spalle.

E' doloroso.

Vi tengo aggiornate, spero di aver piu tempo x parlarvi di ciò k mi sta passando x la testa.
Dal distrarmi, dal mangiare snz pensare, seguire la dieta meccanicamente x poi scoprirmi a restringere anche senza volerlo, passare giorni in cui non ci credi, e poi ti arriva il momento in cui ti crolla tutto e ti accorgi che
quel vuoto è sempre e cmq.
Presente.

Ho evitato l'abbuffata x 5 giorni, ovvio non cambierà tutto di colpo, risuccederà.
Stavolta xò bisognerebbe aver la forza x limitarla ad un solo pasto, tipo, contenerla.


Ho paura.
Mi appiglio a ciò che gli altri mi danno, all'affetto che desidero e che non sempre mi viene dato.
Allo stesso tempo so essere distante anni luce.
So isolarmi, farmi del male senza accorgermene, semplicemente xk è la cosa più ovvia.

Non so che dire.
Mi sento dissociata.
Divisa in due.
Vorrei solo riappropiarmi di me stessa, x lo meno.