ciaO a tutte..
questO è il miO primO post..
nOn farò tante presentazioni, mi conoscerete strada facendo..
ho scoperto da poco questo mondo ma da quando ho scoperto che qui posso trovare infinte altre ragazze come me soffrono di DCA, mi sono sentita a casa.
Apro questo blog perchè MI SENTO SOLA.
Sola come un cane.
nOn capita.
Mentre qui so che le mie parole possono essere d'aiuto a qualcuno e sorattutto le vostre parole potranno essere d'aiuto a me.
Prima passavo in silenzio tra i vostri blog, leggevo e mi consolavo con le vostre parole, poi ho inziato a conscere qualcuna di voi ed è stato come un regalo.
Io ho bisogno di voi.
Tutte voi.
Ho bisogno di parole, ho bisogno di uscire da questo vuoto che solo voi potete comprendere. SOffro di DCA da circa 3 anni..
Ho inziato con le lusinghe di Ana, anch'io mi sono sentita potente, sopra tutti,
ONNIPOTENTE,
ho visto il mio peso scendere velocemente, ho visto il mio corpo trasformarsi, mi sono vista raggiante davanti allo specchio quando tutti mi dicevano "Sei dimagrita!" inconsapevoli di alimentare il problema.
Non so ancora quale sia stata la causa scatenante del mio disturbo, so che per più di un anno non mi sono resa conto di quello che stava succedendo.
Ho convissuto con mal di testa sempre più frequenti, unghie che si spezzavano, capelli che rimanevan nel pettine, sono andata in anemia e tutt'oggi non ho le mestruazioni.
Il desiderio per la magrezze era più forte di tutto quanto.
Io volevo essere perfetta.
Adoravo Ana che mi faceva sentire bella in qualsiasi occasione.
Bella perchè magra.
Esile. Fragile.
E' così che pianopiano, lentamente, ho cominciato a rifiutare gli inviti a cena, a evitare compleanni o qualsiasi occasione che involvesse il cibo;la gamma degli alimenti consentiti si stringeva sempre di più fino ad arrivare a circa una decina.
Il resto era divieto totale, assoluto, categorico.
Ero talmente forte che dire di no era diventrata un'abitudine e se per caso qualche volta mi concedevo i sensi di colpa erano dilanianti a tal punto che perdevo il gusto della tragressione, rimanevo nell'abitudine, protetta sotto la mia campana di vetro.
Fu così che la stanchezza, il sonno, la debolezza, il senso di svenire da un momento all'altro, cominciarono a far parte delle mie giornate: mi si offuscava la vista a volte, eppure non avevo fame.
Per mesi ho riufiutato categore di alimenti come carboidrati e anche proteine della carne.
Mi hanno costretta per un pò di tempo a mangiare addirittura carne di cavallo perchè avevo il ferro basso con il rischio di diventare anemica. Sono arrivata a mangiare solo frutta in una giornata, fino a che il mio corpo non si iufiutava di mangiare anche quella.
Con sempre più facilità saltavo i pasti e sono diventata bravissima a raccontare bugie.
Mi sentivo in colpa per tutte le cose inventate ai miei che mi vedevano sparire lentamente.
L'amore per le ossa intanto cresceva, il mio giudizio era spietato, e tutti intorno a me erano più magri. più belli.
Mi facevo schifo aoppena facevo un'eccezzione, adoravo toccarmi le anche, le ossa delle spalle, mentre il mio viso si assottigliava sempre di più.
Era bellissimo entrare in un negozio ed aver bisogno sempre della taglia piu picccola, addirittura quella dei bambini, per me era la vittoria piu assoluta.
Non avevo voglia di fare le cose ma il mio senso del dovere a quel tempo mi faceva ancora andare abbastanza bene a scuola e condurre una vita ababstanza normale, anche se ero fragile. Ho perso 11kg in pochi mesi.
All'epoca non mi rendevo conto che a volte mi abbuffavo, vomitavo perchè facevo indigestione e stavo male, non perchè volevo, comunque capitava sempre molto di rado, non ci facevo caso.
Una volta ho vomitato addirittura il cocomero, per dire come la mia testa fosse condizionata.
Mi madre dopo un anno che non avevo il ciclo mi portò da una nutrizionista che mi diede una dieta con primo,secondo,contorno e frutta.
vOlevo riderle in faccia!
Ovviamente non sono mai riuscita a rispettare quei pasti con quelle porzioni per me esagerate, e dopo un anno che una volta al mese andavo da lei consigliò a mia madre di rivolgersi ad una psichiatra.
Nel frattamepo era arrivata Mia.
Sono diventata bulimica come conseguenza del periodo in cui ho tenuto a digiuno il mio corpo, con un'alimentazione giornaliera che oscillava tra le 200-300 kcal.
In poco tempo ho ripreso tutto quello che avevo perso, per mesi le abbuffate erano circa una volta ogni due settimane, forse anche tre, quindi riuscivo a contenerle, ma comunque ingrassavo.
Lo scorso Natale è arrivato il binge.
Ovvero niente vomito.
Era come se volessi riscatatrmi di tutto il dolore sofferto, di tutte le privazioni.
Il binge è durato circa 2 mesi, in cui mangaivo continuamente alternando questo a digiuni che non riuscivo a far durare nemmeno una giornata intera.
Poi mi sono ripresa e ho riperso tutto per l'estate: Ana era tornata, o cosi sembrava.
Le abbuffate si intensificavano e il vomito pure.
Ero definitivamente bulimica.
Ovviamente i miei genitorni non sapevano niente di tutto questo: mi vedevano diugiunare e abbuffarmi a periodi alterni, stavano in silenzio,riufiutando di ammettere l'evidenza.
Fui io che una mattina, dopo l'ennesima notte di agonia, chiesi mia madre l'appuntamento con una psichiatra.
Devo dire che inizalmente lei mi negò il suo aiuto: continuava a dirmi che stavo bene, che era una questione di volontà, bastava cher segiussi le regole della nutrizionista e tutto si sarebbe risolto.
Non capiva che non era questione di costanza, che dietro c'era ben altro.
Negli ultimi mesi le abbuffate si intensificaronos empre di più ma con l'inizo della terapia avevo anche periodidi ottimismo, periodi in cui credevo che realmente ne sarei uscita velocemente.
Ho inziato sicuramente un percorso doloroso che mi ha portato a rivedere molti punti del mio rapporto con gli altri, soprattutto con mia madre e, in generale, con i miei genitori.
Adesso vedo nella mia dottoressa l'unico punto di riferimento possibile, anche se spesso mi credo cosi sola che mi sento abbandonata anche da lei.
Ultimamente il binge è ricominciato: sono quasi 2 settimane che colmo il vuoto che ho dentro mangiando quello che capita, come se volessi placare qualcosa,
qualcosa che mi ossessiona, che non ho voglia di fare, che mi infastidisce, mi tormenta. Qualcosa che non so cosa sia.
Ho perso molte forze, molte speranze, ho inziato a tagliarmi e a fumare.
L'autolesionismo era una cosa che dovevo ancora sperimentare e che speravo di risparmiare a me stessa: invece adesso le mie braccia sono tagliate, ho lividi sulle cosce perchè dalla rabbia spesso mi prendo a pugni.
Ho ricomicniato a fumare.
E mi sento sola.
Mi sto arrendendo.
Ultimamente ho pwnsato anche di uccidermi per tutta questa sofferenza, questa solitudine che ho provato e continuo a sperimentare tutti i santi giorni.
Continuo ad andare a scuola mentre la mattina vorrei rimanere a letto per non indossare quella maschera, quella tuta larga,
per nascondermi,
per proteggermi.
Allo stesso tempo ho bisogno degli altri, ho bisogno di affetto,
di qualcuno che si prenda cura di me.
Qualcuno potrebbe dirmi che non sono sola, ho i miei genitori che adesso un pò sanno, ho il ragazzo, è vero.
Ma riufiuto il contatto.
Mi faccio schifo a tal punto che nello specchio mi guardo solo il viso e i capelli.
Il resto del corpo è enorme, gonfio, esattamente come quello che odiavo 3 anni fa, prima di conoscere Ana.
Non voglio essere toccata, in nessun modo.
Sono diventata silenziosa, mi sono chiusadentro me stessa perchè mi fa mae tutto.
Sono sanca.
Ecco perchè il vuoto.
Vuoto dentro.
Di quello che ti accompagna sempre.
Ed io vorrei dormire sempre per non sentirlo.
A volte vorrei urlare, scappare, piangere forte.
Invece sorrido.
La mia pschiatra (che da ora in poi chiamerò lei<3)>
Lo so, mi faccio rabbia per questo.
E' la maschera che mi hanno insegnato a portare per far finta che vada tutto bene.
Anche con lei non riesco ad aprirmi, a piangere.
Anche se lo vorrei tanto, vorrei scioglierlo questo nodo dentro, almeno con lei.
Invece mi sento abbandonare le forze, come se mi stessi rassegnando lentamente.
hO paura, non vedo vie d'uscita, non so più cosa fare.
Questa è la mia storia.
Solo in questo modo potevo aprire questo blog, raccontandovi la parte più intima, più privata, più personale di me.
Quella che nessuno conscerà mai fino in fondo.
Apro questo blog perchè HO BISOGNO DI VOI, anche se poi non so se realmente qualcuno lo leggerà..ma io ne ho bisogno disperatamente.
Fuori piove forte.
Grandina quasi.
Io dovrei studiare, invece non riesco a concentrarmi..
sono sicura che potete ben capire..
un baciO a tutte
.fighter.
7 commenti:
Ciao!
Io e alice abbiamo appena letto di te.
:(.
Non ci sono molte parole da dire...
Hai raccontato di te...
Del tuo intimo e dei tuoi pensieri.
Spero che questo spazio ti aiuti almeno un po'... per quel che vale io ci sono e pure Alice e quando vuoi passa da noi.
Per ora niente di più sensato da dirti.
Un abbraccio e x quanto non si sappia dove andare...coraggio!
Ehi piccola!
Ho letto la tua storia!
Hai fatto bene ad aprire il blog... butta fuori tutto. Vedrai che potrà essere un piccolo aiuto.
Oggi non sono in grado di scrivere qualcosa di confortante, mi dispiace.
Però sappi che non sei sola.. ti sono vicina!!
Coraggio!! Non mollare!
Ti mando un grande grande abbraccio
Ciao tesoro.
Spero di sentirti presto, seguirò il tuo blog sicuramente!
Ciao!
Io ci sono,
t'ho aggiunto in msn e spero di sentirti presto!
Ho letto tutto d'un fiato infatti m'ha colpito davvero molto il tuo modo di raccontare "te".
Scritto davvero bene, chiara, diretta, sincera..
Emozioni, eventi, percorsi.
Ti mando un grande abbraccione, di quelli forti forti e non vedo l'ora di sentirti in msn.
contra
Mi ci ritrovo nelle tue parole tristi.
Io sono qui, NOI siamo qui, siamo qui per tirare su, per tirare via quella maschera che ti porti addosso, che ti trascini da tempo. Non sei sola, anche perchè hai ancora te stessa, non lasciare che quella parte cattiva di te ti logori del tutto, non ucciderti perchè sarebbe un pò come scappare e scappare non serve. Corri corri ma non arrivi da nessuna parte.
Bisogna sempre lottare, per quello che si crede giusto, per quello che si CREDE e basta.
Fuori piove, è vero, vai fuori e senti il freddo. Io facevo così quando mi sentivo morta, sentire il freddo, sentire la pelle che ti si congela sotto le mani, sei VIVA, viva nel tuo freddo. E non servono i tagli, non serve farsi del male per sentirsi vive. Io lo so, io so che vuol dire tagliarsi, io passavo le giornate con una lametta in mano a cercare di sentirmi viva e desiderare di ammazzarmi.
Ho imparato una cosa, poggia un dito sul polso e spingi, lì c'è la vena, lì pulsa il sangue, lì sei VIVA.
Ti vorrei dire tante cose, leggendo sembrava che tu stessi descrivendo me e ora il cuore mi batte forte, perchè io non sono mai riuscita a dire quello che hai detto tu, vorrei dirti tante cose...se vuoi lasciami il tuo indirizzo email, il mio sta sul mio blog...
Devi amarti per lasciarti amare e non avere mai paura, mai mai mai paura dell'amore che è l'unica cosa che riempie il cuore e lo cura dalle sue cicatrici...
Grazie di essere passata da nOi...quando vuoi...sarai sempre la benvenuta!!!
Ti ringraziamo anche di avere aprezzato il post e se mai ti capiterà...volaci a Berlino...da favola davverO!!!!!!!!!!!!!!
Ho letto tutta la tua storia.
Hai fatto bene ad aprire questo blog, sfogarti fa bene. Sono sicura che troverai gente che ti potrà capire qui dentro. Che ti sosterrà.
un abbraccio
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