[..la chiamavano "fame d'amore", tante o meglio
troppe rinunce per chiunque fosse entrato in quel tunnel,
un tunnel in cui "il prossimo,il remoto, il passato e il futuro" non sarebbero più stati niente.
Amava le sue ossa, aveva incarnato la morte un po' per scomparire, un po' perchè senza l'amore di sua madre non poteva vivere.
Una lotta contro il cibo dittatoriale,
una mosca cieca in cui si continua a girare e rigirare.]

sabato 24 settembre 2011

Pezzo.
Dopo pezzo.
Qualcosa si frantuma.

Ed io non riesco neanche più a scrivere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai scritto pochissimo, solo tre righe e da questo si capisce molto, queste poche parole bastano.
... è per te un periodo difficilissimo, buio, dove ogni cosa si è svuotata del suo significato, ma la speranza, la speranza cerca di lasciarla intatta e di non abbandonarla mai del tutto. Giorno dopo giorno, anche se con passi piccoli e lenti, raccogli i tuoi pezzi e nel tempo ricostruisci ogni cosa. Sii forte, molto forte, e non pensare mai che non rivedrai la luce.
Ti abbraccio forte e ti sono vicina. Devi farcela.
Aranel

Anonimo ha detto...

Frantumata.
Anch'io mi sento così oggi.
Ti sono vicina.

Un abbraccio :*
Alison.

Marie ha detto...

Consolati con una frase che non è assolutamente consolatoria...siamo in due. Puoi sentirti meno sola.
:)

Mi sei mancata.